Bono & Ditta, una storia di “migrazione e ritorno”

Introduzione

Nel cuore della Sicilia occidentale, a Campobello di Mazara, nasce la straordinaria avventura di Bono & Ditta S.p.a., un percorso che da oltre sessant’anni unisce la passione per la terra alla continua ricerca dell’eccellenza, fondendo tradizione vitivinicola e tecnologie innovative per creare prodotti di qualità superiore

Le radici di una storia familiare

La nostra storia inizia negli anni ’50, quando la difficile situazione economica della Sicilia del dopoguerra spinge i fratelli Girolamo e Nicolò Ditta, insieme alle loro mogli Antonietta e Leonarda Bono, a emigrare in Canada in cerca di un futuro migliore. Nonostante la lontananza, permane il profondo legame con la loro terra d’origine, così, sul finire degli anni ’50, Girolamo Ditta e il suocero Agostino Bono tornano in Sicilia, con l’obiettivo di dare il loro contributo alla valorizzazione del territorio. Nel 1959 nasce la Bono Agostino e Ditta Girolamo che segna un vero e proprio ritorno alle origini, dettato dalla volontà di custodire e trasmettere una cultura che aveva plasmato l’identità familiare e locale.

I primi passi: la produzione del mosto d’uva concentrato

L’azienda muove i primi passi nel mondo vitivinicolo grazie alla produzione del mosto d’uva concentrato, prodotto grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia che permettono di lasciare inalterate le proprietà organolettiche della materia prima, la ricchezza degli aromi e i sapori tipici del territorio. Con la produzione dei mosti concentrati, utilizzati dalle aziende vinicole per aumentare la gradazione alcolica dei vini, l’azienda fa il suo ingresso nel mercato nazionale e internazionale.

Le sfide degli anni ’80: dal mosto d’uva al mosto d’uva concentrato rettificato

Nel 1972 Nicolò Ditta, rientrato dal Canada, si unisce all’azienda sostituendo il suocero e rafforzando ulteriormente il legame familiare e professionale. 
Nei decenni successivi, grazie a importanti investimenti in tecnologie innovative, l’azienda -che dal 1987 assume il nome attuale di Bono & Ditta S.p.a.- mette a punto un innovativo processo per la produzione del Mosto Concentrato Rettificato (MCR), molto più raffinato del mosto concentrato. Con questo prodotto, che trova applicazione anche al di fuori del tradizionale settore vinicolo, Bono & Ditta conquista nuovi mercati, divenendo leader indiscusso in regioni strategiche come il Trentino-Alto Adige, il Veneto, il Piemonte e l’Emilia-Romagna.

Verso il mercato cosmetico e nutraceutico. I nostri progetti di ricerca

Il cammino intrapreso da Bono & Ditta è proseguito negli anni ’90 con il raggiungimento di un prestigioso traguardo: l’avvio di un nuovo stabilimento altamente tecnologico e polifunzionale dedicato alla produzione di succhi d’uva a cui è stato affiancato un moderno laboratorio di controllo qualità che garantisce standard elevati e costanti in ogni fase di lavorazione.
In questi laboratori negli ultimi anni sono stati avviati importanti progetti in collaborazione con Università e Istituti di ricerca, volti allo sviluppo di un metodo di estrazione dal mosto di uva di preziosi componenti, i polifenoli. Noti per l’eccezionale potere antiossidante, questi composti naturali aprono interessanti prospettive per un proficuo utilizzo in ambito terapeutico, cosmetico e salutistico.

Un rapporto di reciproco arricchimento col territorio

Il logo di Bono & Ditta, con il maestoso leone di Campobello, simboleggia il forte senso di appartenenza al territorio e la volontà di contribuire allo sviluppo locale. Oggi, combinando metodi tradizionali e innovazioni moderne, l’azienda produce mosti e succhi d’uva di altissima qualità, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Con oltre sessant’anni di esperienza, Bono & Ditta non è solo un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale, ma anche un vero motore di sviluppo per l’intera comunità locale, dal settore agricolo ai trasportatori, fino alle cooperative.

La storia della nostra azienda, fatta di impegno, passione e continua ricerca della qualità dimostra come le radici, se valorizzate, possano garantire un successo duraturo e riconosciuto in tutto il mondo.